mercoledì 17 settembre 2014

Tornare semplici



E ci vuole coraggio
per affermare che il vento
tra i capelli

regala per un attimo

momenti romantici.
Prevedibili
omaggi di tempo
piccole pause
per non esagerare
nel non ritrovarsi
elegantemente.
Ed elegantemente elargire
sospiri che s’increspano
spumeggiando come onde
tra il tempo delle ipotesi
e il tempo delle certezze.
Una veduta panoramica
dentro l’anima
non nuoce
rallenta il ritmo
ci vuole.
Sulla scogliera preferita
un’immagine sfuocata
una scusa per scappare.
Noi restiamo… soli
su questa massa di nervi
che si offre come un altare
su cui sacrificare la nostra lussuria
come servi infedeli.
La nebbia ostruisce il cammino,
ma la colpa è nostra:
la nebbia è
la reazione chimica,
il disgusto meteorologico,
la risposta della Natura
alle nostre inutili domande.
Costruzione, distruzione
costole unite insieme.
La fine e il principio
cerchio che si chiude
in un infinito perseverare.
E ci vuol coraggio
nel contare i giorni
persi
calciati come sassi
senza garantire
un sonno leggero.
Nel dormiveglia
Mi chiedo:
è la nebbia che ci riempie
la testa di pensieri oscuri,
o sono i nostri pensieri oscuri
che creano la nebbia?
In ogni caso
qualunque strada si scelga,
il cerchio si chiude.
E mentre gira
come una giostra,
la giostra gira
costantemente
in un infernale paradiso
che sa di noi.
Entrando dentro una palpabile emozione
nella casa della coscienza
che ti accoglie come un figlio
sempre.
Che già sa
che devi andare
fuori
a vivere più forte che puoi.



Condivisa con Massimiliano Mannocchia (Manno)





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